Liuteria genovese
Strumenti genovesi antichi e moderni
L e origini della liuteria genovese affondano nella prima metà del Seicento; i costruttori documentati nel “Rollo dei musici” provenivano principalmente da oltreconfine, soprattutto dal Tirolo: tra questi possiamo ricordare, Sebastian Angerer, Martin Heel, Hans Purkholzer e Andrea Statler.
Il Settecento fu un periodo di grande sviluppo nella produzione di strumenti musicali: intorno alla metà del secolo contiamo un numero considerevole di botteghe, a dimostrazione di una richiesta sempre maggiore non solo di chitarre e mandolini, ma soprattutto di violini, viole e violoncelli. Tra i principali artefici si ricordano Bernardo Calcanio, Davide Pizzorno, Jacopo Cordano, Giuseppe Cavaleri e Paolo Castello.
Con l’inizio dell’Ottocento e soprattutto con la fine delle guerre napoleoniche e l’annessione della città di Genova al Regno di Sardegna, si registra una forte recessione che si traduce in un calo della produzione di strumenti musicali, causata anche l’iportazione di strumenti a prezzi concorrenziali prodotti in Francia e in Germania. Tra i pochi liutai operanti in città spiccano tuttavia alcune personalità di rilievo che si identificano in Lodovico Rastelli, Pierre Pacherel e Antonio Gibertini.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, con l’arrivo di Giuseppe Rocca e successivamente con il ritorno a Genova di Nicolò Bianchi, assistiamo al moltiplicarsi delle botteghe nel centro storico cittadino e al consolidarsi di uno stile che, con Eugenio Praga ed Enrico Rocca, va a definire i caratteri della liuteria genovese moderna. Fu questo l’ambiente che trovò Cesare Candi al suo arrivo da Bologna alla fine degli anni ottanta dell’Ottocento: dapprima impiegato in una piccola fabbrica di strumenti a plettro insieme al fratello Oreste, Cesare Candi diverrà il caposcuola genovese novecentesco: dalla sua bottega uscirono Paolo De Barbieri e Giuseppe Lecchi, il suo stile e i suoi insegnamenti saranno determinanti anche per altri liutai genovesi, non direttamente suoi allievi, quali Andrea Cortese, Pietro Gallinotti, Lorenzo Bellafontana.