Enrico Rocca (Torino 1847 – Genova 1915)
Nato a Torino nel 1847 da Giuseppina Quarelli e Giuseppe Rocca, Enrico condusse un’infanzia e un giovinezza probabilmente difficili e il suo apprendistato presso il padre, da poco iniziato, fu bruscamente interrotto dalla sua morte occorsa in un pozzo di un orto della Pila, quartiere di Genova presso la foce del fiume Bisagno. Enrico Rocca, in contrasto con la matrigna, decise di abbandonare la famiglia trovando lavoro come barcaiolo, marinaio, maestro d’ascia in porto, falegname e solo verso il 1880 fu in grado di aprire la sua prima bottega di liutaio. Fino all’inizio degli anni novanta costruisce principalmente chitarre e mandolini, e solo agli inizi degli anni novanta inizia a costruire violini con una certa continuità; a partire dall’inizio del nuovo secolo, con la scomparsa a Genova di Eugenio Praga, Enrico Rocca s’impone sul mercato locale e trova sbocco anche all’estero, soprattutto in Inghilterra. Morì in casa sua in Salita della Misericordia a Genova nel giugno del 1915; è stato conservatore del violino di Paganini il “Cannone” conservato a Palazzo Doria-Tursi a Genova.
I violini qui esposti sono rappresentativi dello stile personale e inconfondibile del Rocca maturo: il primo è ispirato al “Cannone” di Paganini del quale fu ottimo e prolifico interprete, il secondo tratto da Antonio Stradivari, rivela la sua ispirazione nei confronti del lavoro del padre Giuseppe.